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Il Progetto dei 1000 Esperti

Il sub-investimento 2.2.1. “Assistenza tecnica a livello centrale e locale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (P.N.R.R)” prevede l’istituzione di una task force di durata triennale, equivalente ad un pool di 1.000 esperti, finalizzata a supportare le amministrazioni territoriali nella gestione delle c.d. “procedure complesse”, con l’obiettivo di favorire l’implementazione di politiche in materia di semplificazione. Si tratta, in particolare, di procedure che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti e che afferiscono, tra gli altri, ai seguenti ambiti di intervento: valutazioni ed autorizzazioni ambientali, bonifiche, rinnovabili, rifiuti, edilizia e urbanistica, appalti ed infrastrutture digitali. Ciascun territorio regionale può comunque individuare procedure aggiuntive sulle quali intervenire che siano rilevanti per la specifica realtà locale.Il progetto è finanziato con risorse pari a 320,3 milioni di euro ripartite tra Regioni e Province autonome tenendo conto da un lato della dimensione in termini demografici del territorio di riferimento e, dall’altro, dall’esigenza di assicurare alcuni servizi minimi e di realizzare economie di scala. A seguito dell’approvazione del D.M. del 29 agosto del 2022, sono state destinate risorse aggiuntive (30 milioni di euro) per il conferimento da parte delle amministrazioni attuatrici di ulteriori incarichi professionali rispetto a quelli inizialmente previsti. Per tale motivo, ad oggi, la task force può raggiungere il numero di 1231 esperti.Ai fini della definitiva assegnazione delle risorse da parte del Dipartimento della funzione pubblica, ciascuna Regione e Provincia autonoma definiscono, sentite l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e l’Unione province italiane (UPI), un “Piano territoriale” che individua gli obiettivi da realizzare, le risorse da impiegare, le modalità di attuazione, i tempi di intervento e i risultati attesi. In particolare, ciascun ente territoriale realizza una ricognizione delle criticità (in termini di procedure) e dei “colli di bottiglia” (ossia i punti dei flussi procedurali in cui le pratiche si rallentano o si bloccano) più rilevanti nello specifico territorio e definisce i target, intermedi e finali, relativamente alla riduzione sia dei tempi medi di svolgimento delle stesse sia delle quote di arretrato da smaltire. Il Dipartimento della funzione pubblica valuta l'ammissibilità tecnica dei Piani territoriali e, ai fini dell'approvazione, può richiedere modifiche o integrazioni.Per garantire una corretta valutazione e misurazione dei risultati raggiunti in termini di riduzione dell’arretrato e dei tempi medi di conclusione dei procedimenti, le Regioni e le Province autonome presentano al Dipartimento della funzione pubblica un “Rapporto di monitoraggio e valutazione” con cadenza semestrale, indicando: il numero di procedure che hanno beneficiato dell’assistenza tecnica suddivisi per tipologia, le attività svolte, gli eventuali problemi incontrati e le soluzioni individuate, il rispetto del cronoprogramma, i risultati ottenuti e le cause di eventuali scostamenti rispetto a quanto programmato.

Per approfondimenti

II semestre 2021
Rilevazione baseline
Raccolta preliminare dei dati da parte delle Regioni sullo stato delle procedure
I semestre 2022
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
II semestre 2022
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
I semestre 2023
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
II semestre 2023
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
I semestre 2024
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
II semestre 2024
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi
I semestre 2025
Monitoraggio
Monitoraggio dell’andamento delle procedure in termini di arretrati e tempi medi